Il quartiere Brancaccio di Palermo
è noto come un quartiere svantaggiato, caratterizzato da chiusura e passività
della popolazione locale, scarso senso civico ed elevata criminalità. A ben
guardare è anche una zona in cui non esistono giardini pubblici né ville e c'è soltanto un impianto sportivo fruibile. Vivere il
quartiere rappresenta una valida alternativa alla mancanza di spazi di
aggregazione, eventi culturali ed al degrado urbano che caratterizzano il
quartiere di Brancaccio facendo leva sulle risorse locali e sulla
partecipazione attiva dei minori per il bene comune.
Se le scuole del territorio rappresentano il fulcro del percorso educativo dei minori, cui si affianca il lavoro di un centro parrocchiale e qualche associazione locale, Vivere il quartiere vuole contribuire alla creazione di una comunità educante intorno alle scuole caratterizzata dalla collaborazione e fruibilità delle realtà associative e culturali presenti sul territorio: una rete di relazioni e supporto, proposte, momenti educativi e ricreativi capaci di stimolare nei minori curiosità, apertura mentale, esperienze positive dentro e fuori il loro quartiere e soprattutto stimolarli alla partecipazione attiva quale opportunità di crescita personale e sviluppo culturale del luogo nel quale vivono.
Vivere il quartiere è un insieme di
opportunità aggregative e di empowerment volte a stimolare il loro senso di
appartenenza dei bambini e dei giovani al territorio in termini positivi e
propositivi: attenzione al bene comune, rispetto dell’altro e dell’ambiente,
partecipazione civica; un percorso volto alla crescita personale, sociale e
culturale dei minori ed a produrre risultati tangibili e a breve termine sul
territorio grazie alla promozione di iniziative concrete di cittadinanza attiva
nella consapevolezza che idee e collaborazione siano i cardini per contribuire
alla società, imparare ad assumersi responsabilità individuali e collettive.
7 mesi ricchi di workshop e iniziative di carattere
ludico ed educativo, adattate alle varie fasce di età dei minori coinvolti, sui
temi cittadinanza attiva, partecipazione democratica, volontariato, educazione
ambientale promuovendo il protagonismo dei minori ed il loro contributo attivo
attraverso il metodo del learning by doing e la partecipazione ai processi
decisionali e ricercando nel contempo la collaborazione con realtà associative
ed istituzionali locali.
Ciò consentirà di offrire ai beneficiari anche un
ampio spettro di occasioni culturali e di socializzazione per il futuro,
attraverso la creazione di una rete di contatti ed iniziative liberamente
fruibili all’interno della comunità educante delineata.
Cosa faremo di preciso?
Con i bambini della scuola dell’infanzia affronteremo
il tema della Cittadinanza attiva con un libro da colorare creato da noi e dei
giochi divertenti; il tema della partecipazione democratica attraverso il
Teatro dell’oppresso adattato ai piccoli e l’attività Cosa vorrei? Il
quartiere per i piccoli; l’educazione ambientale verrà veicolata attraverso
la creazione di Giochi … riciclati! Con mamma; la valorizzazione del
territorio locale consisterà nella scoperta della biblioteca.
Gli stessi temi verranno affrontati con i bambini
della scuola primaria: con i workshop di cittadinanza attiva esploreremo tematiche quali regole, vita civica, tasse,
senso di appartenenza alla comunità attraverso giochi di ruoli, attività
espressive, giochi da tavola reinterpretati dal nostro di team di illustratori
ed educatori; il tema della partecipazione democratica verrà affrontato
attraverso l’attività Il quartiere che vorrei; con giovani volontari
coinvolgeremo i piccoli in semplici attività di volontariato di gruppo;
l’educazione ambientale sarà veicolata da attività di urbanismo tattico e di
pulizia di strade e piazze; la valorizzazione del
territorio locale consisterà in un percorso culturale nel quartiere con visite
guidate e riflessioni.
E ancora, ecco come gli stessi temi verranno invece proposti ai giovani studenti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni: il tema della cittadinanza attiva verrà esplorato attraverso un workshop di apprendimento cooperativo organizzato in stazioni tematiche e il Go Deep Game – un gioco di comunità; la partecipazione democratica consisterà in attività di analisi e comunicazione dei bisogni dei giovani rispetto al quartiere; l’educazione ambientale verrà veicolata da attività di urbanismo tattico e attività di pulizia di strade e piazze; il volontariato verrà promosso attraverso la partecipazione ad attività di volontariato di gruppo, e, infine, la valorizzazione del territorio locale consisterà in un percorso culturale nel quartiere con visite guidate e attività di promozione.
Un programma denso ma di impatto, reso divertente dall’approccio educativo non formale e di animazione giovanile socioeducativa in cui la dimensione di protagonismo del minore insita nel progetto farà sì che i beneficiai non solo percepiscano l’opportunità di essere attivi ma anche, in una prospettiva psicologica e relazionale, di sentirsi capaci, di reagire attivamente alle proposte che vengono fatte, di essere a propria volta propositivi. Svilupperanno dunque il “costrutto intrapsichico” della cittadinanza attiva: una dimensione culturale, esistenziale ed etica in cui il minore percepisce il proprio valore attraverso il fatto di essere riconosciuto, di esplorare in autonomia, di decentrarsi condividendo esperienze significative con i pari, di esercitare i propri diritti, di fare esperienza personale di democrazia.
I beneficiari svilupperanno capacità critica nell’analisi dei
problemi della vita civica, percepiranno l’importanza della propria
partecipazione e scopriranno gli strumenti a loro disposizione per esercitare
la propria cittadinanza attiva, svilupperanno un maggiore livello di fiducia
nelle istituzioni ma anche nelle proprie potenzialità di stimolare il
cambiamento, svilupperanno empatia e capacità di assumersi responsabilità
collettive anche in termini di volontariato ed associazionismo, svilupperanno
il proprio senso di appartenenza alla comunità locale e maggiori conoscenze
delle risorse che essa offre in termini culturali, di aggregazione, di
partecipazione e di affiliazione, con la creazione di contatti con le realtà
associative e gli enti culturali locali.
Il progetto, coordinato da UNIAMOCI APS e realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia”, si svolge da Settembre 2024 a Settembre 2025 e coinvolge 80 alunni della Direzione Didattica F. Orestano e 80 del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “Danilo Dolci” di Palermo.
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